Convegno Internazionale Pompei, 22 – 23 Giugno 2017
Si parlerà anche della Penisola Sorrentina e della Villa Romana del Capo di Sorrento, di cui in coda all’articolo estratto dal volume,LA VILLA ROMANA DEL CAPO DI SORRENTO.
Progettato e organizzato dal Parco Archeologico di Pompei, con la collaborazione dell’Università di Bologna, l’incontro intende contribuire alla migliore conoscenza e alla valorizzazione delle forme e dei modi d’uso del territorio in un ampio areale esteso dalle falde del Vesuvio alla piana del Sarno e alla penisola sorrentina. Articolato in più sessioni, che vedranno la partecipazione di studiosi italiani e stranieri, il convegno proporrà una rilettura critica dello stato delle conoscenze, alla luce di dati inediti e sulla base di un riesame contestuale di complessi già noti, ma tuttora in attesa di analisi sistematiche.
GIOVEDÌ 22 GIUGNO
9.15. Registrazione
10.00. APERTURA DEI LAVORI MASSIMO OSANNA (Parco Archeologico di Pompei) Saluti ANTONELLA CORALINI (Università di Bologna) Introduzione I – PER UNO STATO DELL’ARTE Presiede: STEFANO DE CARO (ICCROM)
10.30. ANNA MARIA SODO*, GRETE STEFANI* (*Parco Archeologico di Pompei) La “Carta Archeologica” dell’area vesuviana tra Passato e Futuro
11.00. FABRIZIO RUFFO (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa di Napoli), GIANLUCA SORICELLI (Università del Molise) Divisioni agrarie nell’area vesuviana prima e dopo l’eruzione del 79 d.C. Pausa
11.50. FLORIAN SEILER, (Deutsches Archäologisches Institut) Il progetto SALVE: dieci anni di ricerca multidisciplinare nella Piana del Sarno
12.20. DOMENICO ESPOSITO (Indipendent Researcher) Il progetto SALVE: lo studio delle villae rusticae
12.50. VALERIA SAMPAOLO (Museo Archeologico Nazionale di Napoli) Ville in Museo: recuperi e riscoperte
13.20. Discussione Pausa II – LA RETE INSEDIATIVA Presiede: DOMENICO ESPOSITO (Indipendent Researcher)
15.00. MARIO CESARANO (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli) …et vicina Vesevo ora iugo. L’ager Nolanus
15.30. CATERINA CICIRELLI (Parco Archeologico di Pompei) Terzigno: vivere alle falde del Vesuvio
16.00. SERGIO CASCELLA (Indipendent Researcher) La villa rustica di C. Olius Ampliatus a Ponticelli (Napoli)
16.30. MARIO CESARANO (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli), FIORAVANTE GARGIULO (Indipendent Researcher) La villa Cuomo a Sant’Antonio Abate e le altre lungo la via Nuceria-Stabiae
17.00. Discussione Pausa III – IL POST 79 Presiede: MARIO CESARANO (Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli)
17.40. FERDINANDO DE SIMONE (Accademia di Belle Arti di Napoli) Il versante nord del Vesuvio: paesaggio, insediamenti, commercio
18.10. CLAUDIA ANGELELLI (Università di Padova), MASANORI AOYAGI (University of Tokyo, Emeritus), SATOSHI MATSUYAMA (University of Tokyo) Somma Vesuviana, “Villa di Augusto”: il post 79 nell’area a Nord del Somma
18.40. Discussione
VENERDÌ 23 GIUGNO
IV – LE GRANDI VILLE Presiede: FLORIAN SEILER (Deutsches Archäologisches Institut)
9.30. ANNALISA MARZANO (University of Reading) Le ville della Campania romana: alcune considerazioni su economia e produzione
10.00. MANTHA ZARMAKOUPI (University of Birmingham) The Place Between: Villa landscapes and Landscape paintings
10.30. HELENE DESSALES (ENS, Paris), FLORENCE MONIER (CNRS, AOROC- UMR 8546) Il progetto Villa di Diomede: ricostruire l’evoluzione degli spazi, mediante metodologie 3D
11.00. MASSIMO OSANNA*, GRETE STEFANI*, LUANA TONIOLO*, (*Parco Archeologico di Pompei) Villa dei Misteri: restauri e nuove ricerche Pausa
11.50. La Villa marittima in Contrada Sora a Torre del Greco MASSIMO OSANNA (Parco Archeologico di Pompei), EMANUELA SANTANIELLO*, VITO DE NICOLA* (*Parco Archeologico di Ercolano), DOMENICO CAMARDO**, MARIO NOTOMISTA** (**Herculaneum Conservation Project) Il progetto di conoscenza e recupero: il quadro generale e i nuovi dati archeologici ANTONELLA CORALINI (Università di Bologna), ANDREA D’ANDREA*, In contrada detta di S. Nicola: nuovi dati dai vecchi scavi
12.50. DOMENICO CAMARDO (Herculaneum Conservation Project) L’Ager Stabianus e le ville d’otium
13.20. MARIA ROSARIA PERRELLA (Berlin, Humboldt-Universität) La villa marittima del Capo di Sorrento
13.50. Discussione
Pausa
V – AL DI LÀ DELLA VILLA Presiede: ANNALISA MARZANO (University of Reading)
15.00. JOHN R. CLARKE*, GIOVANNI DI MAIO (Independent Researcher), JENNIFER MUSLIN*, ALESSANDRA PECCI (ERAAUB, Università di Barcelona), MICHAEL L. THOMAS* (*University of Texas at Austin), IVO VAN DER GRAAFF (University of New Hampshire) L’Agro Oplontino: il paesaggio antico, gli insediamenti, e lo sfruttamento delle risorse del territorio vesuviano.
15.30. ADELE LAGI (Parco Archeologico di Pompei) Un horreum ad Oplontis. La cosiddetta Villa B
16.00. FEDERICO GILETTI (Indipendent Researcher), MASSIMO OSANNA (Parco Archeologico di Pompei) Oplontis: nuovi scavi nella Villa A
16.30. ANTONELLA BONINI*, MARIO GRIMALDI* (*Parco Archeologico di Pompei), LUCIANA JACOBELLI (Università del Molise) Torre Annunziata, traversa Andolfi: una sintesi degli studi sul Pagus Felix Suburbanus Pausa
17.20. ANTONIO DE SIMONE (Università degli Studi di Suor Orsola Benincasa di Napoli), SALVATORE CIRO NAPPO (LACELAB) L’edificio B di Murecine. Considerazioni sul suo ruolo tra pompei e il Sarno 17.50. Discussione
18.10. Tavola rotonda, coordinata da ANTONELLA CORALINI (Università di Bologna), e GRETE STEFANI (Parco Archeologico di Pompei)
Mario Russo LA VILLA ROMANA DEL CAPO DI SORRENTO
con i fondi agricoli acquistati dal Comune
CENTRO DI STUDI E RICERCHE MULTIMEDIALI BARTOLOMMEO CAPASSO
SORRENTO 2006
Presentazione del Sindaco di Sorrento Marco Fiorentino
Presentazione del Presidente del Centro “B. Capasso” Enzo Puglia
Abbreviazioni bibliografiche
1 . CAPO DI SORRENTO: I RUDERI ROMANI E I FONDI AGRICOLI ACQUIS TATI DAL COMUNE
1 . 1 I ruderi e i fondi agricoli dal XV al XIX secolo
1 .2 I ruderi e i fondi agricoli nel XX secolo
l .3 L’acquisto dei ruderi e deifondi agricoli
2. ARCHEOLOGIA
2. 1 Le ville marittime romane della penisola sorrentina
2 . 2 La vera villa di Pallio Felice nella Baia di Puolo cantata dal
poeta latino Stazio
2.3 L a privatizzazione della costa e l’identificazione dei proprietari
delle ville
3. GUIDA ALLA VISITA
3 . 1 Il Capo di Sorrento e la discesa alla villa romana
3 . 2 La villa Romana: la domus
Il geografo Strabone, vissuto tra la seconda
metà del I sec. a.C. e poco oltre il 14 d.C., nel
trattare della Campania, dopo aver descritto i
centri abitati della fascia costiera del Golfo di
Napoli e prima di procedere alla descrizione delle
isole e della Campania interna, dice che la fascia
costiera del Cratere (come allora veniva chiamato
il golfo), delimitata dai due capi di Miseno e
dell’Ateneo (Punta della Campanella), era
talmente affollata, parte dalle città da lui descritte
(Misenum, Baiae, Dicaearchia, Neapolis,
Herculaneum, Pompeii, Surrentum) e parte da
residenze e piantagioni che si susseguivano senza
soluzione di continuità, da apparire come
un’unica città24•
Il concetto espresso da Strabone nel Libro V
della sua Geografìa trova un puntuale riscontro
sulla fascia costiera settentrionale della penisola
sorrentina a partire da Stabia fino alla Punta della
Campanella. Sulla collina di Varano, dopo la
distruzione dell’abitato di Stabia da parte di Silla,
era stata edificata in periodo tardo-repubblicano
tutta una serie di ville in posizione panoramicissima,
con pmiici sul profilo della collina e
discese a mare, documentate oltre che dagli
imponenti resti, dalle fonti antiche’1. A Vico
Equense l’insediamento romano di origine arcaica
si affacciava, come oggi, sul promontorio il cui
costone occidentale era stato occupato nella
seconda metà del I sec. a.C. da una imponente
villa a più piani (villa del Pezzolo) che discendeva
fino al mare e si estendeva verso ponente sulla
piana alluvionale destra dell’ampio sbocco a mare
del Rivo d’Arco (tav. 3, n. l)”‘.
Sul costone sorrentino, poi, era tutto un
susseguirsi di ville marittime: la villa nel giardino
del Pizzo (n. 2) e la grandiosa villa del convento
dei Cappuccini-Cocumella a S. Agnello (n. 3); la
villa dell’hotel Loreley-Garzilli (n. 4), gli edifici
delle terme e della palestra dell’hotel Royal (n. 5)
e la villa imperiale ‘Cesarano’ all’hotel Vittoria
nell’area suburbana di Sorrento (n. 6); le ville sul
fronte mare del centro urbano di Surrentum
dell’hotel Tramontano (n. 7) e di Agrippa
Postumo a piazza della Vittoria-hotel Syrene (n.
8). La terrazza tufacea era, per chi guardava dal
mare, tutto un susseguirsi di portici, esedre
panoramiche, discese a mare, aperte e in galleria,
imponenti ninfei, a mezza costa e sul mare,
peschiere, cavate nel tenero banco tufaceo di
ignimbrite campana. Banchine, moli di attracco e
in qualche caso scali di alaggio, completavano gli
apprestamenti marittimi di queste sontuose
dimore edificate per la maggior parte tra la fine
del I sec. a.C. e la prima metà del I sec. d.C.21•
Lasciata Sorrento tutti i punti più panoramici
della costa fino allo stretto di Capri esibivano ville
adagiate sui promontori o sui pendii verso il mare,
con ampi territori retrostanti di pertinenza i cui
limiti erano per lo più costituiti da elementi
naturali caratterizzanti il paesaggio: rivi, gole,
penisolette. La prima che si incontrava era il
cosiddetto Gavianum nella proprietà CorrealeSerracapriola
(n. 9); seguivano poi, non molto
distanti l’una dall’altra, le ville del Capo S.
Fortunata (n. 10), della Calcarella-Puolo (villa di
Pollio Felice, n. 11) e del Portiglione o Capo di
Massa (villa Astarita-Lauro-Del Giudice, n. 12).
In territorio lubrense, sul pendio di Pipiano la
grandiosa e lussuosa villa (in propr. Cutolo, n. 13)
con l’eccezionale ninfeo a mosaico era seguita,
oltre la marina della Lobra, sul capo Corbo che la
chiude a ponente, da un’altra dimora che si
estende sotto la torre di Toledo e discende verso la
marina (n. 14). Tracce di ville sono anche sul
promontorio di Gesigliano, a Punta Lagno e, in
particolare, a Mitigliano (Metellianum, n. 16),
ma l’ultimo importante edificio, prima della
villa-guarnigione di Punta della Campanella (n.
1 7), come si deduce dai notevoli e significativi
resti, è quello che ricopre tutto il promontorio di
Punta S. Lorenzo ai piedi del villaggio di
Marciano (n. 15)”.
Sul versante meridionale della penisola, molto
p1u impervio, st mcontrano vistose tracce di
costruzioni romane alla marina del Cantone,
presso la Torre di Nerano (n. 1 8) e nell’insenatura
di Crapolla (n. 20) fino alla sovrastante abbazia di
S. Pietro; mentre le ville dell’isolotto d’Isca (n.
19) e quella sul Gallo Lungo (n. 2 1 ), con i loro
portici e belvederi29, in prosieguo di quelle di
Minori e di Positano30, già preannunciavano al
navigante che veniva da sud lo spettacolo unico
che lo aspettava nel Golfo di Napoli una volta
doppiata Punta della Campanella. Qui, sul sito
dell’ormai abbandonato santuario di Athena,
preceduta da po1iici ed esedre panoramiche, e
provvista di un faro che dominava i due golfi,
svettava la villa-guarnigione a più piani31 ( 1 7), di
fronte alla villa imperiale di Tiberio a Capri32•
Da Punta Campanella c’era, come abbiamo
visto leggendo Strabone, questo continuum di
ville e città fino a Capo Miseno, e in particolare a
Baia dove già dal TI sec. a.C. aveva avuto inizio
questa moda delle ville di otium da parte
dell’aristocrazia romana, delle oligarchie locali e,
in seguito, degli stessi imperatori13.
Ben arduo sarebbe il compito dell’archeologo
che si disponesse a classificare le ville romane
i. Cfr. FJLANGIERI 191 O, pp. 76-77; Surre11/u111, p. 147 ss.
sorrentine, dopo che fossero state sottoposte a
indagini esaustive per definirne piante e ambiti,
dato i I loro capriccioso disporsi nel paesaggio
sfruttando pendii, anfratti naturali, corsi d’acqua,
orientamenti mirati a traguardare e inquadrare
particolari vedute attraverso le ape1iure degli
ambienti, esposizione verso i I mare e/o verso le
colline34. E la mano dei costruttori si è dovuta
cimentare nello spianare rocce, cavare gallerie e
discese a mare nel tufo e nel calcare, nell’adattare
grotte naturali a luoghi di frescura estivi o nel
crearle artificialmente sia per destinarle a ninfei,
arricchiti da giochi d’acqua, sia a peschiere.
Ognuna di queste ville infatti esibisce dettagli che
le rendono uniche differenziandole dalle altre,
tanto che è da supp01Te che gli antichi proprietari
facessero a gara, durante gli scambi di visite, a
mostrare l’unicità di un dettaglio o a volte di un
prezioso arredo del loro rifugio dalla vita
cittadina: monumentali gallerie di discesa a mare,
spettacolari sistemi di ninfei con giochi d’acqua,
peschiere, portici colonnati in marmo greco,
templi, ninfei a mosaico degni di una villa
imperiale, impianti termali, portici ed esedre
panoramiche35•
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