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Channel: Positano News

SANREMO- BOOM DI ASCOLTI ALLA PRIMA SERATA

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È stata lunga (quattro ore di fila), con momenti più o meno riusciti, ma se guardando la prima serata del 68esimo Festival di Sanremo a un certo punto avete pensato «oddio, che noia», dovete ricordare una cosa: da mercoledì non ci sarà neanche più Fiorello a (ri)animare la scena. Infatti e’ stato proprio Fiorello il protagonista-ciclone della serata, due uscite e una serie di interventi iresistibili e Claudio Baglioni a fare da spalla. Battute sulla politica, sulla par condicio, su Erdgan (“sta venendo a Sanremo perché ha saputo che ci sono 1300 giornalisti liberi”), sul candidato premier M5s Di Maio “toy boy di Orietta Berti”, sul canone, sullo stesso festival. Fra gli ospiti, dopo il forfait di Laura Pausini per una laringite (la cantante dovrebbe tornare sabato), è salito sul palco un in grandissima forma e anche Gianni Morandi , che ha cantato con Tommaso Paradiso dei The Giornalisti.

Su Rai 1 la prima serata ha raccolto il 52,1% di share (miglior risultato dal 2005) con una media di 11 milioni 603 mila telespettatori. Il risultato è dunque migliore dell’altrettanto eccellente debutto del Festival 2017, condotto da Carlo Conti e Maria De Filippi (11 milioni 374 mila spettatori con il 50,4% di share).

La prima parte, dalle 20.43 alle 23.47, ha registrato 13 milioni 776 mila telespettatori, con uno share del 51,4%, la seconda, dalle 23.52 all’1.14, è stata seguita da 6 milioni 619 mila spettatori, con il 55,3% di share. Il picco di ascolto è stato raggiunto alle 20.58: 17 milioni 200 mila spettatori erano sintonizzati su Rai 1 a guardare la performance di Fiorello al fianco di Claudio Baglioni, quello di share alle 00.03 con il 57,9%.

Sui social sono state circa 6 milioni le interazioni complessive su Facebook, Instagram e Twitter, un record assoluto per un evento televisivo in Italia. “Gli ascolti della 1/a serata di Sanremo, i migliori dal 2005, premiano uno straordinario lavoro di squadra coordinato dal direttore artistico Baglioni e impreziosito da 2 artisti come Favino e Hunziker”, ha commentato Mario Orfeo, direttore generale della Rai. “A loro, a Fiorello che ha portato sul palco il suo talento unico e la sua carica inesauribile, va il mio ringraziamento, che estendo alla squadra di Rai1 e a tutti coloro che hanno contribuito a offrire a milioni di italiani una trasmissione di grande qualità musicale e televisiva”.

 

 

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INFARINATURA GLUTEN FREE – corso gratuito pizza senza glutine

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In una società dove il senza glutine non è una richiesta sporadica né un vezzo ma una vera e propria necessità a cui far fronte, si rende necessario per il pizzaiolo conoscere le regole base di questa tipologia particolare di pizza.
L’Antico Mulino Caputo in collaborazione con il campione del mondo Gluten Free Vittorio D’Imperio, organizza un evento speciale, una possibilità unica per 10 pizzaioli di conoscere nell’ambito dell’arte della pizza, le particolarità di preparare ed offrire un prodotto senza glutine.
Il laboratorio prende il nome di INFARINATURA GLUTEN FREE ponendo l’accento sulla polivalente parola infarinatura, che comprende sia l’ampio raggio di contenuti che si andranno a toccare, sia il soggetto del laboratorio, primo e grande ingrediente della pizza, la Farina.

Durante il laboratorio gluten-free i corsisti approfondiranno aspetti teorici e pratici per la produzione di impasti e la selezione di ingredienti idonei a chi debba o voglia escludere dalla propria dieta il glutine.

Il corso di Pizza senza Glutine si terrà il 21 febbraio 2018 presso Il Mulino Caputo, Corso San Giovanni a Teduccio, 55 – 80146 Napoli dalle ore 10.00 alle ore 15.00

Durante il corso interverranno:

– Antimo Caputo –  introduzione, farine, impasti, tour del Mulino Caputo

-Vittorio D’Imperio – il grande mondo del gluten free, dimostrazione pratica

Per lo svolgimento del laboratorio sarà distribuito materiale didattico a cura di Mulino Caputo

Per aderire al laboratorio i candidati dovranno inviare

una mail all’indirizzo: pizzacomearte@gmail.com

scrivendo in  oggetto “InfarinaturaGlutenFree”

e nel testo i seguenti dati:
Nome – Cognome – Città di residenza – Età – Numero di Telefono 

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Tangenti e processi insabbiati, arrestato il giudice napoletano Giancarlo Longo. Era in un residence di Ischia

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Lo hanno arrestato nel residence ischitano dove vive in affitto dallo scorso settembre. Il giudice Giancarlo Longo non si aspettava di dover finire nel carcere di Poggioreale. Pensava che ai colleghi della Procura di Messina fossero bastate le memorie, le consulenze, le indagini difensive depositate dal suo avvocato siciliano Candido Bonaventura. Invece, nonostante il trasferimento disposto dal Csm dopo la sua domanda presentata per evitare un procedimento di incompatibilità ambientale, Longo si è visto consegnare dagli agenti della Guardia di Finanza due ordinanze di custodia cautelare, una di Roma l’altra di Messina, di circa 500 pagine ciascuna. Corruzione giudiziaria l’accusa. Dice l’avvocato Bonaventura, che lamenta di non aver ottenuto subito copia dell’ordinanza: «Pensavamo, con una consulenza, di aver spiegato bene l’origine di quei 75.000 euro in contanti depositati in banca. Il viaggio a Dubai era avvenuto con un prestito, poi restituito. L’inchiesta va avanti da tempo, è stata prorogata. Non so, dopo il trasferimento del mio assistito, come si possa ipotizzare la possibilità della reiterazione del reato». Napoletano, sposato con una napoletana, Giancarlo Longo, 49 anni ad aprile, non ha mai lavorato, prima di settembre, nella sua città natale dove pure ha studiato e si è laureato. Magistrato sempre di Procura, era a Siracusa dal 2003 e si trovava così bene da aver comprato una casa in provincia di Catania. Ne ha un’altra a Napoli, città dove vivono molti suoi parenti. Suoceri compresi. Il 18 agosto scorso un decreto ministeriale lo ha dichiarato di «terza valutazione di professionalità», ratificando il trasferimento, «a sua domanda», da Siracusa al Tribunale di Napoli, «con funzioni di giudice» disposto dal Csm. Un magistrato che si è trovato al centro di tempeste e veleni incrociati alla Procura di Siracusa. Il suo nome, con quello del collega Maurizio Musco, trasferito a Sassari, è stato tra i più chiacchierati e al centro di inchieste giudiziarie. Contro di lui e Musco otto sostituti avevano spedito esposti al ministero della Giustizia, al Csm e alla Procura di Messina. Nella Procura siracusana gli avvocati Piero Amara e Giuseppe Calafiore avevano più magistrati amici facendo nascere, nell’ufficio, sospetti di incompatibilità e gestioni interessate di fascicoli. Un precedente già nel 2013, con un’inchiesta che ha coinvolto Musco e l’allora procuratore capo Ugo Rossi. Un anno fa Giancarlo Longo scoprì delle microspie nel suo ufficio al quinto piano degli uffici della Procura di Siracusa, dopo una perquisizione eseguita dalla guardia di finanza. Erano i segnali dell’inchiesta della Procura di Messina, che si era mossa dopo gli esposti sulla gestione dell’inchiesta Fiera del sud – Openland affidata a Longo. Una vicenda che coinvolgeva lavori e appalti disposti dal Comune di Siracusa, su cui c’erano state più decisioni dei giudici amministrativi. Nel mirino i rapporti tra Longo e l’avvocato Calafiore, legale delle società Fiera del sud. Delle foto del 2015 li ritraggono insieme a Roma in occasione di un convegno. Ad indagini avviate il giudice Longo dichiarò al quotidiano La Sicilia: «Sono vittima di un complotto, evidentemente ho colpito interessi consolidati a Siracusa. I colleghi che hanno presentato l’esposto contro di me parlando di comitato di affari mi vogliono morto, due in particolare. L’unico comitato di affari l’ho visto al Comune di Siracusa». Fu durissima la replica del sindaco di Siracusa Giancarlo Garozzo. Un clima incancrenito, con indagini di cui sapevano tutti negli uffici giudiziari a Siracusa. Eppure, nell’aprile 2015, Longo, come pm della sezione reati ambientali, fu ascoltato dalla Commissione parlamentare sul ciclo dei rifiuti insieme con il procuratore capo di Siracusa Francesco Paolo Giordano. E proprio dal procuratore Giordano, Giancarlo Longo era stato nominato coordinatore del gruppo specializzato misure di prevenzione, con una nota in cui lo definiva di «particolare competenza e scrupolo». Solo un anno, dal 2009 al 2010, Longo aveva lavorato lontano da Siracusa: alla Procura di Roma. Poi il ritorno in Sicilia, in una Procura dove si è occupato dai reati economici agli ambientali, alle misure di prevenzione. Con l’inchiesta giudiziaria in corso, per evitare una condanna disciplinare dal Csm, Longo aveva giocato d’anticipo chiedendo il trasferimento e la nomina a procuratore aggiunto di Genova. Una domanda non accolta. È nata così la richiesta alternativa al Csm: modifica delle funzioni da pm a giudice e trasferimento a Napoli, Catania o Roma. Il Csm ha scelto Napoli. A settembre il ritorno nella città natale dove, quasi subito, il presidente del Tribunale, Ettore Ferrara, ha assegnato Longo alla sezione distaccata di Ischia. Poco il lavoro da ottobre, con molti rinvii di cause. E ora per Longo il Pg della Cassazione ha chiesto la sospensione cautelare dalle funzioni e dello stipendio. (Gigi Di Fiore – Il Mattino)  

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Ravello, il 12 febbraio c’è la Festa di Carnevale per i bimbi

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Il Comune di Ravello in collaborazione con “Campania per Bimbi” organizza per il giorno lunedì 12 febbraio, dalle 10.30 alle 13, una speciale Festa di Carnevale per tutti i bimbi della Città della Musica. L’evento sarà animato da Ludobus Artingioco, Mamma Francy e la Pantera Rosa, in una festa ricca di divertimento in cui i piccini potranno sfilare il costume per Piazza Duomo, trascorrendo una mattinata in compagnia ed allegria, preparando lavoretti carnevaleschi con carta, cartone e colla.

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Lo United vuole Ghoulam, De Laurentiis alza il muro. L’esterno disponibile per la gara di Europa League il 22 a Lipsia

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Ghoulam va sempre più di corsa, il recupero è proseguito a ritmo record dopo la rottura del legamento crociato al ginocchio nel match del primo novembre contro il Manchester City al San Paolo e l’operazione a Villa Stuart. Ormai è quasi pronto al rientro, previsto per il ritorno del match di Europa League contro il Lipsia, il 22 febbraio: solo due settimane, quindi, per rivederlo a tutti gli effetti in gruppo e cioè poco prima di quattro mesi dal grave infortunio subito nel match di Champions League. Sarà lui un rinforzo importante negli ultimi due mesi e mezzo, una freccia sulla fascia sinistra, rendimento elevatissimo in quest’avvio di stagione. Il Napoli, che lo acquistò per 5.5 milioni di euro dal Saint Etienne a gennaio 2014, punta su di lui per il presente e il futuro: il club lo ha blindato con il nuovo contratto che l’algerino ha sottoscritto a inizio dicembre fino al 2022 inserendo una clausola rescissoria molto alta e valida solo per l’estero (intorno ai 50 milioni, cifra variabile). Lui sta bene a Napoli e lo ha più volte rimarcato, legatissimo al gruppo, un feeling speciale con Koulibaly e un grande rapporto con Sarri. Spinto da motivazioni fortissime, la voglia matta di tornare il più in fretta possibile per poter dare il suo contributo nel rush finale per lo scudetto. Un pezzo pregiato del prossimo mercato, il Manchester United era già pronto a muoversi prima del rinnovo del suo contratto con il Napoli e dall’Inghilterra rimbalzano le voci che è pronto a farlo anche nella prossima sessione estiva di mercato mettendo sul tavolo 53 milioni di sterline, offerta che ovviamente copre la clausola rescissoria: un terzino secondo i tabloid inglesi molto gradito a Mourinho (il cui agente è Mendes, lo stesso di Ghoulam) che ha rinnovato il contratto con i Red Devils. La scorsa estate avevano fatto dei sondaggi per lui anche altri top club europei come Atletico Madrid, Liverpool e Monaco. Nella testa di Ghoulam c’è solo un obiettivo in questo momento: tornare in campo, sentirsi di nuovo pronto per poter aiutare la squadra dopo il patto scudetto firmato con i compagni prima dell’inizio di questa stagione. L’algerino non si è fermato un attimo durante la fase di riabilitazione e ha continuato a lavorare anche durante la sosta di campionato a metà gennaio. Già da due settimane svolge per intero gli allenamenti con i compagni, partecipando alle partitine, oltre che alla sedute tecnico-tattiche. Completamente recuperato dall’infortunio, una guarigione lampo: seguito nel programma dal responsabile dello staff medico, il dottore Alfonso De Nicola, e dai fisioterapisti azzurri. Una straordinaria forza di volontà lo ha aiutato a bruciare le tappe per il rientro, adesso gli manca ancora solo un po’ di condizione per essere al passo degli altri: il countdown però è ufficialmente cominciato e l’algerino proverà a sfruttare questi giorni magari per accorciare ulteriormente i tempi per la convocazione. In questi mesi in cui è stato fuori per infortunio ha sempre vissuto lo spogliatoio azzurro, anche se ha svolto la riabilitazione e l’allenamento differenziato sui campi di Castel Volturno è stato sempre a stretto contatto con i compagni. Il suo ritorno sarà importante anche se nelle ultime partite il suo sostituto, Mario Rui, ha dimostrato di aver raggiunto una buona condizione e di essere entrato nei meccanismi del gioco di Sarri, allenatore che ha avuto già in passato ad Empoli. Ma avere la garanzia di poter contare sull’algerino sarà sicuramente una bella notizia per il tecnico: un terzino in più in rosa che nei primi due mesi ha fatto la differenza. Un esterno che piace in Premier ma il Napoli ha blindato. (Roberto Ventre – Il Mattino)

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Younes gela il Napoli sul futuro, ma il club è sicuro dell’accordo

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I dolori del giovane Younes. Potrebbe intitolarsi così la vicenda dell’attaccante tedesco dell’Ajax che il Napoli dice di aver già acquistato per giugno. Una vicenda che giorno dopo giorno si tinge di colori sempre diversi. Il giallo è legato al mistero – oggi ancora più fitto – della partenza notturna di Younes dopo la sua due giorni napoletana. Visite mediche a Villa Stuart, viaggio a Castel Volturno, presenza al San Paolo per Napoli-Bologna e poi la sparizione. Il giorno in cui avrebbe dovuto essere ufficializzato il suo acquisto da parte del club azzurro, la repentina retromarcia. Un’operazione che sembrava fatta si è rivelata un nulla di fatto. Una fuga dovuta a motivi personali, ha fatto sapere l’entourage del giocatore nelle ore successive alla partenza per la Germania. Poi la scelta di ritornare all’Ajax (nonostante l’accordo trovato con il Napoli sulla base di 4 milioni di euro), la panchina in campionato con la prima squadra, la presenza e il gol lunedì sera con la squadra giovanile. E così sono arrivate anche le parole. «Non so se andrò a Napoli la prossima estate. Non escludo di poter firmare il rinnovo con l’Ajax». E non è tutto. «Adesso voglio consacrarmi come campione in questo club». Dichiarazioni tutt’altro che distensive da parte del giocatore che invece in passato aveva fatto capire di volere Napoli e nient’altro. Prima di decollare per l’Italia per sostenere le visite mediche, infatti, il giovane Younes aveva declinato l’invito da parte dello Swansea. «Perché il Napoli è l’Ajax d’Italia ed è lì che voglio giocare». Insomma, sembrava un amore di quelli belli, di quelli destinati a durare nel tempo. E invece no. Ai microfoni del De Telegraaff ha spiegato che «L’accordo con il Napoli non è andato avanti per motivi personali, sono successe diverse cose, ma non voglio parlarne». Certo, nelle ore successive alle sue parole il suo entourage dalla Germania ha provato a far calmare le acque. «Forse queste dichiarazioni servono a mostrare che è tornato indietro per terminare la stagione con le giuste motivazioni e non semplicemente per arrivare fino a giugno». Insomma, un modo per prendere tempo e provare anche a capire la posizione di un ragazzo che mai come in questo momento sembra particolarmente confuso. Prima giurava amore al Napoli e poi fa retromarcia. Di sicuro è successo qualcosa che ne ha turbato le idee. In Olanda, ad esempio, sono sicuri del fatto che i tanto decantati “motivi familiari” che lo hanno portato a rifiutare l’accordo immediato con il Napoli siano tutte sciocchezze. Una scusa bella e buona trovata per edulcorare una versione che evidentemente ha ben altri contenuti. Contenuti che però dovrebbero essere a conoscenza del Napoli e di De Laurentiis, dal momento che chi conosce bene Younes è sicuro del fatto che prima della partenza per la Germania ha parlato con il presidente del Napoli per spiegargli le sue scelte e la sua posizione. Insomma, il suo repentino volo per la Germania è stato un fulmine a ciel sereno per i tifosi del Napoli, ma non per la società che evidentemente era al corrente della situazione e che continua a far sapere che il contratto con il giocatore è stato già depositato e che avrà valore a partire da luglio. Difficile pensare che le vicende del giovane Younes si risolveranno a strettissimo giro. Il mistero resta fitto. In attesa della prossima puntata. (Bruno Majorano – Il Mattino)  

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Vico Equense. Finalmente torna una vera festa di Carnevale: appuntamento a martedì 13 Febbraio ore 15 in Piazza Kennedy

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Vico Equense. Finalmente dopo tanto tempo a Vico torna una vera festa di Carnevale. Ovviamente non come le più blasonate città con carri allegorici e quant’altro ma una semplice festicciola. Ricordo ancora quando ero bambino dei travestimenti di ogni tipo con i festeggiamenti, anche insieme alla scuola, in Piazza Marconi, vicino la chiesa di San Ciro. Pieno di coetanei, con vari temi, dai cartoni, agli ortaggi, frutta e alla vita amministrativa tra cui travestimenti da sindaco, Carabinieri e via dicendo. Esperienze uniche e belle che con il passare del tempo si sono perse, purtroppo.

Adesso posso dire, con la gioia agli occhi, anche da animatore ACR quale provo ad essere, che ritorna una festa, una vera festa aperta a tutti, dal centro alla “periferia”, dai “monti e dal mare!”.

Una festa di Carnevale organizzata da tutte le Parrocchie di Vico Equense, per i più piccoli e più grandi con tanti bei travestimenti, carri e divertimento assicurato.

Si partirà il giorno di Carnevale, Martedì 13 Febbraio 2018, con l’appuntamento in Piazza Kennedy (di fronte il Comune nuovo) alle ore 15, aspettando le parrocchie della collina che scenderanno travestiti al centro per le stradine interne. Poi alle ore 15.15 si sfilerà fino in Piazza Marconi, vicino alle giostre, dove verso le ore 15.30 si farà la vera festa tra musica, balli, intrattenimento, un po’ di cibo e molto altro ancora.

Una festa chiesta su invito del Comune di Vico Equense che offrirà per i bimbi artisti di strada, giocolieri e vari svaghi.

Quindi non puoi assolutamente mancare! Invita tutti i tuoi amici, parenti, grandi e piccini!

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Bagnoli, la bonifica è lontana. Area sequestrata fino all’ultimo grado di giudizio: almeno due lustri

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La svolta per Bagnoli sembrava dietro l’angolo dopo la pubblicazione della sentenza sulla mancata riqualificazione. La svolta avrebbe dovuto manifestarsi sotto forma di dissequestro dell’area: via al definitivo progetto di lotta ai veleni, apertura ai programmi di rinascita e trasformazione. Invece la svolta è rimasta incastrata al quart’ultimo rigo della sentenza, bloccata da sole sei parole. C’è scritto che viene disposto il dissequestro dell’area, ma solo «al passaggio in giudicato della sentenza», cioè quando la giustizia avrà definitivamente completato il suo corso. Quelle sei parole condannano Bagnoli a rimanere così com’è ancora per un tempo lungo, incerto ma lungo, che potrebbe arrivare fino al ricorso in Cassazione. Più o meno dieci anni. Così l’entusiasmo per la conclusione della prima fase della vicenda processuale s’è trasformato in delusione: la svolta non è dietro l’angolo. Attonita alla notizia la presidente dei costruttori edili, Federica Brancaccio. Chiede conferme, vuol leggere con i suoi occhi quella porzione di sentenza che non sblocca l’impasse dell’area: «È un’ipotesi che non avremmo mai pensato di contemplare – dice di primo acchito – dopo tanti anni trascorsi ad assistere al duello istituzionale, finalmente eravamo arrivati a vedere un’intesa. Eravamo pronti a festeggiare l’avvio di una bonifica che finalmente sarebbe partita, ad assistere alla rigenerazione di un territorio che da troppo tempo aspetta di essere traghettato verso una nuova vita. Eravamo pronti, come sempre, a metterci a disposizione, a collaborare su tutti i tavoli». La presidente dell’Acen si ferma, cerca un segnale di speranza per il futuro di Bagnoli: «Sarà importante leggere le motivazioni della sentenza per capire se esiste un varco che possa contemplare la possibilità di dissequestro dell’area». Ad attendere le motivazioni non c’è solo l’Acen. In prima fila c’è Invitalia che è pronta a studiare la prima mossa da fare per dare il via, finalmente, al progetto. La struttura guidata da Domenico Arcuri, che ha in carico il futuro della nuova Bagnoli, ha riunito i legali subito dopo la pubblicazione della sentenza. Sul tavolo proprio la possibilità di chiedere il dissequestro, ma tutto è legato alle motivazioni: solo quelle possono fare chiarezza e aprire un eventuale spiraglio per una richiesta ufficiale. Anche da Palazzo San Giacomo, dove il sindaco de Magistris non interviene ufficialmente sulla vicenda (anche lui in attesa delle motivazioni), trapela una perplessità da parte dell’ufficio legale circa il collegamento del sequestro al passaggio in giudicato della sentenza. È il penalista Bruno Von Arx a fare chiarezza sulla vicenda: «Non esiste una disposizione di legge specifica sull’argomento – spiega l’avvocato – con ogni probabilità, però, il giudice quando ha deciso di mantenere il sequestro dell’area, ha inteso tutelare i diritti degli imputati nell’evoluzione fisiologica del processo. In questo caso specifico la condanna è stata disposta sulla base di una consulenza tecnica che è stata molto contrastata dai difensori. Quindi è evidente che l’esercizio dei loro diritti in fase di appello presuppone una immodificazione dello stato dei luoghi». Insomma, spiega l’avvocato Von Arx, l’area va mantenuta sotto sequestro perché potrebbero esserci richieste di nuove perizie che potrebbero vedere risultati non corretti se nel frattempo i luoghi subissero interventi o mutamenti. L’intera vicenda viene affrontata con piglio polemico da Riccardo Marone, ex sindaco di Napoli che conosce nel dettaglio la questione: «Non penso che il futuro di Bagnoli sia collegato al sequestro dell’area. Innanzitutto perché attualmente viene inibito solo il 60% dell’intera area. E allora mi chiedo: perché non si iniziano gli interventi in quel 40% di terreni sui quali si potrebbe liberamente operare? Un Commissario Straordinario è stato nominato circa tre anni fa, nessuno si chiede cos’ha fatto fino ad ora per far decollare, finalmente, il progetto? Io per adesso ricordo solo un banale intervento realizzato sull’arenile di Bagnoli: venne presentato come un importante risultato ma a me sembrò un’inezia, una cosa risibile». Il ragionamento segue percorsi che alimentano la tensione, anche se Marone precisa spesso «parlo nell’interesse della città. Io come tutti i napoletani vorrei che Bagnoli finalmente arrivasse a una svolta». Poi, però, Marone scivola nuovamente sul terreno della polemica: «Il capo di Invitalia, Arcuri, spiega che l’area è totalmente inquinata, poi però dice che bisogna far partire i bandi per la caratterizzazione. E allora mi chiedo, e chiedo ad Arcuri: com’è possibile sapere che è tutto inquinato se devono ancora partire i rilievi per la caratterizzazione?». Il fiume in piena Marone si ferma solo davanti a uno snodo che è condiviso con la totalità degli altri interventi: «Io ritengo che ci sia la possibilità di chiedere alla magistratura un dissequestro dell’area. Ovviamente andranno lette con attenzione le carte ma sono certo che di fronte alla necessità di far decollare un progetto determinante per la comunità, ci sarà una possibilità di sbloccare questa situazione. Ma insisto: dopo tre anni di commissariamento è il momento di mettersi in moto. Le possibilità ci sarebbero anche adesso, nonostante il mancato dissequestro». Sulla vicenda è meno severo Fulvio Bonavitacola, vicepresidente della Regione con delega all’Ambiente. Di primo acchito guarda alla questione con gli occhi dell’avvocato: «Io non credo che la questione sia così drammatica sul piano strettamente legale. Sono convinto che, alla luce del deposito delle motivazioni della sentenza, si verificherà una possibilità di richiesta di dissequestro. Penso a una situazione come quelle degli abbattimenti delle costruzioni abusive: viene concesso, abitualmente, il dissequestro per consentire l’abbattimento dell’opera. Ecco, io ritengo che questo caso possa essere simile: se c’è necessità di procedere alla bonifica, è plausibile che si riesca ad ottenere un decreto di dissequestro». Fin qui il Bonavitacola avvocato che chiarisce più volte di non esprimersi nella sua veste istituzionale. Quando indossa i panni da vicepresidente della Regione e assessore all’ambiente, invece, Bonavitacola chiarisce di non avere conoscenza di dettagli della vicenda e si limita a dichiarare «confido che questa pronuncia non sia ostativa al prosieguo dei lavori intrapresi per la bonifica dell’area di Bagnoli. È auspicabile che si possa arrivare a un provvedimento di dissequestro, finalizzato alla bonifica, ma solo se questo non diventa un ostacolo per le ulteriori fasi di giudizio». Intanto Bagnoli resta nel limbo. Sospesa fra le sei parole di una sentenza che la condanna a restare paralizzata e l’attesa delle motivazioni che potrebbero determinare la definitiva svolta. Oggi per Bagnoli non è cambiato nulla: rimane sotto sequestro con un futuro nascosto nella nebbia. (Paolo Barbuto – Il Mattino)

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Positano assolto dall’accusa di violazione di domicilio alla sua ex casa coniugale, ora dorme all’addiaccio al campo

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Positano assolto dall’accusa di violazione di domicilio alla sua ex casa coniugale, ora dorme all’addiaccio al campo. Succede anche questo in Costiera amalfitana, qualche giorno fa Positanonews parlò di Giovanni ad Amalfi, l’artista sgomberato da una scuola abbandonata a Vettica, ma poi soccorso dalle Suore di San Vincenzo, ora a Positano un caso di cui ci siamo già occupati e sul quale dobbiamo ritornare per far sapere a tutti che a proposito dell’arresto di cui fu oggetto perchè avrebbe violato il domicilio , della sua ex coniugale, ha ricevuto piena e totale assoluzione dal Tribunale di Salerno. L.C.  sarebbe tornato nello spazio che abitava quando si è ritrovato la porta chiusa e ha cercato di entrare per la finestra, ma non era violazione di domicilio. A stabilirlo  il Tribunale di Salerno terza sezione penale n 986/16 del R.G. con la sentenza 2900 del 2017 pubblicata e depositata il 30 gennaio 2018. Difeso dall’avvocato Antonietta Raimondi , ex assessore e vice sindaco di Vietri sul mare, la quale ha delineato le ragioni di L.C.  L’uomo fu arrestato l’8 marzo 2016 perchè si era introdotto nella casa della ex moglie e la notizia girò perchè fu clamorosa, obbligo di legge e morale è riportare quanto poi ha stabilito il giudie dopo il dibattimento. A intervenire all’epoca fu l’avvocato Buonocore Antonietta difensore della ex moglie che invitò gli uomini dell’Arma ad intervenire , questi trovarono L.C. in pigiama sul divano che dichiarò in effetti che era entrato dalla finestra e non dalla porta in quanto era chiusa, insomma disse la verità. Il fatto è che vi era un provvedimento di allontanamento dal parte del G.I del Tribunale di Salerno R.G. 8885/2014 al Cuomo dalla ex moglie. L.C. ha dimostrato con referti medici che la mattina era stato in ospedale e , come faceva di solito, si era recato in casa, anche se la porta era chiusa ed anche se talvolta dormiva nello sgabuzzino, questi elementi sono stati sufficienti per il giudice ad escludere il dolo da parte di L.C. Detto doverosamente questo , come ci è stato richiesto, ora ci siamo chiesti dove vive L.C. , questi vive in uno spazio angusto e aperto al campo sportivo De Sica di Montepertuso, senza ricevere un minimo di contributo economico. 

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Amalfi. Carabinieri scoprono e denunciano il ladro di un cellulare sottratto pochi giorni fa nella cittadina costiera

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I Carabinieri della stazione di Amalfi, hanno scoperto e denunciato l’autore di un furto di un cellulare commesso pochi giorni fa ad Amalfi in un cantiere edile di Largo Duca Piccolomini. Mentre gli operai erano a lavoro, un malfattore si è introdotto e, notato un cellulare che era sotto carica sul quadro elettrico temporaneo, lo ha staccato e rapidamente rubato, dileguandosi fra i vicoli. Dopo la denuncia del proprietario in caserma, i Carabinieri hanno acquisito sia le immagini di sorveglianza del Comune che che di alcune abitazioni limitrofe, delineando i connotati del ladro. Ieri, durante una servizio di pattuglia sul territorio, i militari hanno notato un uomo riconducibile esattamente all’autore del furto, aggirarsi per Amalfi mentre vendeva ombrelli. Lo hanno quindi fermato, identificato e portato in caserma dove lo hanno raffrontato inequivocabilmente con le immagini. L’uomo classe 1974, di Secondigliano (Na), è stato denunciato. Era già noto ai militari dell’Arma della costiera per essere già stato scoperto e denunciato quale autore, circa un anno fa,  del furto delle offerte da una chiesetta di Positano. Sono in corso ulteriori indagini per recuperare il telefono che pare sia stato immediatamente rivenduto ad un extracomunitario.

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